Booking.com è croce e delizia di tutte le strutture ricettive. Da un lato ci permette di riempire con più facilità il nostro hotel, ma dall’altro vorremmo diminuire la nostra spesa in commissioni. E proprio per quest’ultima ragione dobbiamo assolutamente far sì che la maggior parte delle nostre prenotazioni non arrivi da questo intermediario, ma dal nostro sito ufficiale.
Booking è una vera e propria macchina da guerra in fatto di web marketing. E ci sono davvero tante idee che possiamo guardare e dalle quali possiamo prendere spunto. Molte di queste sono prettamente legate alla persuasione dell’utente, ma non solo. Potremo così farne tesoro ed inserirle all’interno delle nostre strategie di marketing on-line, che ci permetteranno di disintermediare!
Campagne Brand
Booking è sicuramente uno dei più grossi investitori del mondo su Google Ads, come riporta questa recente notizia. E quasi la totalità delle sue spese sono rivolte a campagne Brand. E non solo sul proprio marchio. Ma soprattutto lo fa sui nomi di tutti gli hotel presenti sul portale. Anche sul nostro.
Abbiamo parlato in passato di come le campagne di protezione brand siano fondamentali proprio per questo motivo. Inoltre, abbiamo scritto una guida passo passo, che ti invitiamo a leggere, per far sì che la nostra struttura compaia nei risultati di ricerca a pagamento prima di Booking.com: “Google Ads per Hotel: come superare Booking.com”.
Scarsità e fretta
È probabilmente qui che Booking dà il meglio di sé: nelle frasi persuasive. Tutte le sue pagine sono disseminate di affermazioni in grado di mettere fretta o tranquillizzare il lettore, a seconda del momento del percorso di prenotazione nel quale si trova.
Prendiamo come esempio l’immagine seguente.
Già solamente in questo screenshot troviamo le frasi “Super richiesta!” e “Ne rimangono solo 2!”.
In altre parti troveremo “Altre 5 persone stanno guardando ora” e così via.
In tutte queste piccole frasi viene messa in risalto la scarsezza di camere a disposizione. Servono per far aumentare il valore percepito da chi naviga. Infatti, pensare che restino pochissime camere o hotel disponibili alzerà notevolmente le possibilità che si vada a prenotare. Questo perché le opportunità ci appaiono più desiderabili quando la loro quantità è limitata e le persone sono più motivate ad agire quando si presenta il timore di una perdita.
Sempre operando con lo stesso principio, anche il sentimento di fretta che viene indotto da questi messaggi può costringere le persone a prendere una decisione. Se il navigatore si trovasse davanti tantissime soluzioni tra le quali scegliere, potrebbe decidere di rimandare la prenotazione in un secondo momento. E questo vorrebbe dire un maggior rischio di perderlo: magari perché navigando su altri siti ha trovato sistemazioni più convenienti o forse perché ha cambiato idea sulla destinazione. Invece, sapere che le disponibilità sono ridotte, accresce la rapidità con il quale l’utente è costretto a prendere una decisione sulla prenotazione, per non rischiare di perdere la camera che aveva addocchiato.
Riprova sociale
Ecco un altro caso di marketing persuasivo. Il più classico esempio di “riprova sociale” sono le recensioni e le valutazioni. E Booking è decisamente noto per quelle contenute al suo interno, che spesso fanno spostare la bilancia in favore di una struttura, piuttosto che un’altra. Anche noi dovremmo pensare ad integrare nel nostro sito alcune recensioni, per risultare più convincenti agli occhi dei visitatori.
Ma le recensioni non sono l’unica arma di questo tipo utilizzata dal colosso olandese. In tantissime parti del percorso di selezione e prenotazione di un hotel troviamo frasi come: “N prenotazioni nelle ultime 24 ore”, oppure “Qualcuno ha appena prenotato qui”. Questa tipologia di affermazione è atta proprio a spronare la prenotazione di chi è in fase decisionale. Infatti, inconsciamente, sapere che altre persone hanno prenotato in quella determinata struttura ci tranquillizzerà ed aiuterà la nostra scelta. Navigando il sito ci renderemo conto di come Booking faccia un larghissimo utilizzo di questa particolare tecnica persuasiva.
Programmi di fidelizzazione
Molto probabilmente conoscerete il programma “Genius”. Si tratta, in pochissime parole, del sistema utilizzato da Booking per fidelizzare maggiormente i viaggiatori, con sconti e promozioni molto convenienti. Se non si è attenti alle tariffe, rischieremmo di proporre prezzi più convenienti su Booking.com per chi ha “Genius”, rispetto al nostro sito ufficiale.
Ma, oltre a prestare attenzione alle tariffe, prendiamo spunto per poter pensare all’implementazione di programmi di questo tipo anche nel nostro sito. Sono molti i clienti ricorrenti ed affezionati. E riconvincere qualcuno che ha già soggiornato da noi è molto più facile (ed economico) che farlo con un nuovo potenziale ospite.
Esperienza utente
Booking pone molta attenzione all’esperienza che un utente ha sul portale. A cominciare dalla home page, che si adatta a seconda delle ricerche svolte in passato, come possiamo vedere dall’esempio sottostante.
Inoltre, il sito in versione mobile è davvero ben funzionante, con i campi di ricerca chiaramente visibili e facili da utilizzare, anche da smartphone.
Anche su versione desktop, la barra per ricercare le disponibilità è sempre visibile e semplice da consultare.
Prendiamo ampiamente spunto sulla sua navigabilità per apportare modifiche al nostro sito web. Un sito facile e veloce da navigare aumenterà notevolmente il numero di prenotazioni dirette ricevute!
Elementi rassicuranti
Booking mette in risalto le strutture che offrono cancellazioni gratuite, pagamenti in struttura e tutti questi piccoli, ma importanti vantaggi. Quello che dobbiamo fare è fornire questi vantaggi anche e soprattutto nel nostro sito ufficiale, dove la tariffa proposta dovrà essere inferiore a quella di Booking.
In questa immagine possiamo vedere tra le opzioni quelle più gettonate, come “Cancellazione gratuita” e “Pagamento in struttura”. Anche in questo caso, come per gli esempi che abbiamo visto prima, in tante pagine del portale sono presenti questi elementi, in grado di rassicurare e convincere maggiormente le persone.
Inseriamo anche noi nel nostro sito questi vantaggi, mettendoli in risalto. Facciamo capire agli utenti che per loro è davvero più conveniente prenotare sul sito ufficiale dell’hotel, anziché sulle OTA.
Content marketing
Seppur Booking non sia particolarmente noto per le sue attività di creazione contenuti, anche lui certo non si tira indietro quando si tratta di content marketing.
All’interno della home page troviamo un vero e proprio blog, sotto la voce “Trova l’ispirazione per i tuoi prossimi viaggi”. E quasi tutti gli articoli al suo interno sono scritti con l’ottica di attirare l’attenzione e così il click del lettore.
In questi ultimi mesi abbiamo già parlato approfonditamente di tutti i vantaggi derivanti da attività di content marketing. Per cui, anche noi dovremmo assolutamente dotarci di un blog o comunque iniziare a valutare attività di questo tipo.
Ma non solo: Booking è anche molto attivo sui social, con campagne periodiche, in grado di coinvolgere sia il viaggiatore, che gli stessi dipendenti. Un esempio proprio in questo senso è proprio l’ultima attività, che forse avrai anche visto in televisione, chiamata “Book Your Next Story”. In questa campagna sono stati, infatti, i dipendenti di Booking.com a riprendersi mentre erano in vacanza, condividendo il proprio amore per i viaggi, sia online che offline. L’agenzia che segue Booking ha poi provveduto a montarli insieme, creando numerose clip da condividere su tutti i vari canali di comunicazione.
E-mail marketing
Un’altra tattica di cui il portale fa ampio utilizzo è la mail.
Ovviamente, lo fa sfruttando l’automazione, dato che per loro sarebbe assolutamente impossibile seguire manualmente tutte le attività degli utenti.
Il sistema legge i comportamenti svolti dai navigatori iscritti al portale ed invia di conseguenza delle mail. Questi messaggi si personalizzano in automatico, utente per utente, in particolar modo grazie alle ricerche effettuate all’interno di Booking.com.
Queste comunicazioni possono veicolare contenuti, in grado di stimolare la prenotazione, come nell’esempio di seguito, ma possono anche essere più spinte a livello commerciale, con offerte e tariffe relative a destinazioni ed hotel consultati di recente.
Per il nostro hotel non è necessario dotarsi di un sistema di automazione mail, seppur questi potrebbe rendersi decisamente utile, ma dobbiamo almeno provare a sfruttare la newsletter come strumento di marketing e vendita diretta. Anche in questo caso, come per il content, abbiamo scritto numerosi articoli sull’argomento, che puoi trovare cliccando qui.
A proposito di e-mail marketing, abbiamo anche scritto una guida gratuita sulla potenza dell’e-mail marketing per il turismo. Si tratta una guida molto chiara su tutto il mondo delle mail per gli hotel e le strutture ricettive.
Mario
04/02/2020Salve, ma è lecito usare la kw brand della struttura per le campagne Google ADS.
Come si può impedire a Booking & Co di non utilizzare il nome dell’hotel, anche se non è un marchio registrato?
Grazie e Cordiali saluti
Lorenzo Maggiani
05/02/2020Ciao Mario,
purtroppo è lecito fare questo utilizzo, anche da parte di Booking.com.
Qualche tempo fa è stata proprio annunciato un aggiornamento di Google circa il cosiddetto “brandjacking”, nel quale si annunciava la possibilità di utilizzo delle parole chiave brand da parte delle OTA. Questo perché, sintetizzando in poche parole, se la tua struttura è nel portale, allora il portale stesso ha diritto all’utilizzo di quelle parole chiave.
L’unico modo, quindi, è attivare delle campagne di protezione brand. Se ti interessa scoprirne di più, puoi leggere i due articoli che abbiamo pubblicato sul tema: Guida: come fare una campagna di brand protection su Google Ads e Google Ads e Brand Protection: perché non potete farne a meno.
Speriamo di esserti stati comunque utili. Ciao!
Mario
05/02/2020Grazie Lorenzo per la risposta.
Sì hai ragione, conviene attivare una campagna di protezione ed il vostro articolo è molto interessante in merito. La piccola struttura che sto iniziando a seguire è presente solo su Booking.com e quindi evito di innescare una polemica sul brand.
Ma con altri OTA come ad es. Trivago che fanno ads sul brand come devo comportarmi? Scrivo a loro a a Google ADS?
Grazie ancora, Mario
Lorenzo Maggiani
05/02/2020Ciao Mario e grazie per i complimenti.
Trivago e gli altri metamotori recuperano i prezzi delle strutture anche dalle OTA (nel tuo caso, da Booking.com) e quindi anche loro hanno il “diritto” di utilizzare il nome del brand.
Condivido con te che sia una normativa alquanto discutibile ed un diritto non troppo legittimo, ma purtroppo questa è la situazione attuale.
Puoi anche provare a scrivere a Google o a Trivago, ma se non sei un marchio registrato credo che tu non possa farci molto.
Al momento, l’unica soluzione attuabile è rinforzarsi moltissimo a livello di disintermediazione, creando una solida presenza sul web con sito, social, scheda Google My Business e quant’altro, accompagnandola da queste famigerate campagne di protezione brand, da newsletter e così via.
Mario
05/02/2020Infatti è tutto quello che ho già messo in atto. Sito ottimizzato SEO, social, scheda My Business ed altro. Rispetto ad altri settori che seguo ho notato che nel turismo c’è davvero un enorme abuso in merito all’uso del brand e non parlo solo di Google ADS, dove mi trovo anche 4 annunci con il brand prima dei risultati organici, ma anche lato SEO ci sono portali che speculano la commissione sui nomi delle strutture, come ad esempio hotelmix.it.
Vedrò cosa riesco a fare, sarà una battaglia.
Grazie e buon lavoro
Mario
Lorenzo Maggiani
05/02/2020Ciao Mario.
Sì, purtroppo nel turismo la situazione “brand” è molto intricata. Oltretutto, come avrai già notato, il marchio e le relative ricerche sono un aspetto davvero fondamentale per ottenere revenue diretto.
Comunque direi che sei sulla strada giusta.
Se avessi altri dubbi scrivici pure! E continua a seguirci per restare aggiornato sulle novità del settore 🙂
Ciao e buon lavoro!
Mario
05/02/2020Grazie ancora e vi terrò aggiornati in caso di novità.
Lorenzo Maggiani
05/02/2020Grazie a te!
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