Noi di Web Marketing e Turismo spingiamo molto sull’importanza di una strategia di creazione contenuti da parte delle strutture ricettive. I vantaggi sono molteplici e ci permettono davvero di differenziarci dai nostri competitor, veicolando il nostro pensiero e parlando alle persone più giuste per noi.
E questa produzione di contenuti non deve fermarsi veramente mai. Anzi, è bene inserirla come una vera e propria routine delle nostre attività di marketing.
Ma non solo: le stesse attività di content marketing hanno un loro “ciclo di vita”, che deve essere costante nel tempo.
Analizziamone insieme tutti i punti!
Buyer Persona
Il cosiddetto cliente ideale. Ne abbiamo parlato in 3 articoli molto approfonditi, che ti invitiamo a leggere. Li trovi tutti nella nostra “Guida alle Buyer Personas per Hotel“.
Comunque, sintetizzando, si tratta di costruire il modello del nostro cliente tipo: dati anagrafici, geografici, comportamenti, passioni e così via. Definendolo, potremo costruire i contenuti tenendo in mente questa figura, scrivendo come se gli stessimo parlando di persona.
Definizione di temi ed argomenti da trattare
Sapendo la persona alla quale ci rivolgeremo, creiamo il nostro calendario editoriale.
Per farlo, il primo passaggio è definire i temi e gli argomenti da trattare.
Pensiamo anche a quale sarà il luogo che li conterrà. Il nostro blog? Facebook? YouTube? Instagram? LinkedIn? Le opzioni sono moltissime.
Successivamente, scegliamo qual è il formato da usare (testo, video, foto, ecc). Ovviamente possiamo anche utilizzare più di un formato, anche insieme, decidendo in base a quello di cui vogliamo parlare.
Proviamo a buttare giù una lista dei contenuti da produrre e calendarizziamola. Così facendo, saremo anche più attenti alla scadenza imposta e li creeremo con maggior costanza e precisione.
Non sai di che cosa parlare? Niente paura: abbiamo anche scritto un articolo proprio per aiutarti a trovare idee: clicca qui per leggerlo!
Inoltre, ti renderai conto che più creerai contenuti e più troverai spunti per farne di nuovi ed interessanti.
Creazione dei contenuti
Adesso è giunto il momento di produrre!
Ricordiamoci di creare il giusto contenuto per la nostra persona di riferimento e di adattarlo a seconda del canale sul quale lo stiamo veicolando. Ad esempio, se stiamo scrivendo un testo molto lungo è preferibile utilizzare un blog, piuttosto che Facebook. Così come Instagram potrebbe essere la miglior soluzione per video brevi, al contrario di YouTube, che si adatta meglio ai quelli più lunghi. Per la verità, sarebbe bene iniziare a pensare a questa cosa già nello step precedente, quello della fase di definizione dei temi.
Quando comunichiamo, stiamo trasmettendo il nostro pensiero ed i nostri valori ai potenziali ospiti. Manteniamo, perciò, sempre uno stile comunicativo ed un tono di voce che ci rappresenti al meglio. Dobbiamo essere coerenti, in modo da non confondere chi ci segue. Insomma: è bene utilizzare il medesimo linguaggio su tutti i nostri canali.
Pubblicazione e promozione dei contenuti
Pubblichiamo i nostri contenuti, seguendo il nostro calendario e promuoviamoli. Per farlo, non è sufficiente condividere il post sulle nostre pagine social, seppur sia il primissimo passo da compiere. Ma occorre anche segnalarlo ai motori di ricerca, nel caso si trattasse di un articolo sul blog, o magari sponsorizzarlo su Facebook o Instagram.
Pensiamo a questa statistica: il 70% dei contenuti non vengono condivisi neanche una volta! Ciò significa che molti sforzi compiuti da chi fa content sono resi completamente vani, se non supportati da un’adeguata strategia promozionale. Tanti esperti addirittura sostengono che la maggior parte del tempo debba esser speso nella diffusione del contenuto, piuttosto che nella sua realizzazione.
Misurazione ed analisi dei risultati
Si tratta di una fase molto sottovalutata, ma indispensabile se vogliamo essere in grado di migliorare in futuro. Infatti, è solo misurando e leggendo le statistiche che potremo capire dove stiamo sbagliando e dove invece stiamo andando bene.
Tutte le piattaforme mettono a disposizione strumenti per queste analisi: Google Analytics, Insights di Facebook, statistiche di YouTube e così via.
Valutiamo tempi di lettura/visione, frequenze di rimbalzo, reazioni e commenti sui social. Le metriche possibili di cui tener conto sono molte. Il nostro suggerimento è di partire da quelle più semplici da controllare, come ad esempio il tempo di lettura, per poi andare sempre più in profondità man mano che si acquisisce dimestichezza con lo strumento.
Potremo così capire quali sono le tipologie di contenuto più gradite e quali meno, permettendoci così di aggiustare il nostro calendario editoriale.
E saremo anche in grado di valutare eventuali correzioni sui contenuti meno performanti, magari modificando impaginazione e testi di un articolo con molte visite, ma tempi di lettura bassi.
Riproposizione dei contenuti
Produrre contenuti è uno sforzo faticoso, sia a livello di ore impiegate, che anche a livello di impegno mentale. Per far sì che i contenuti, una volta prodotti, abbiamo una seconda ed anche una terza vita, occorre seguire alcune operazioni. Effettuarle, ci permetterà di risparmiare tempo e soldi (del resto, si dice giustamente: il tempo è denaro).
Una buona idea potrebbe essere, per esempio, di “convertirli” in un altro formato. Se un nostro video è andato molto bene, creiamone una versione testuale all’interno del nostro blog, integrando il video stesso al suo interno. Oppure, prendiamo le frasi più significative di un nostro contenuto e riproponiamole sotto forma di infografica sui social più adatti al visual, come Instagram, Pinterest o Facebook. Insomma, riutilizziamo la nostra proprietà intellettuale iniziale e trasformiamola, per dare nuova linfa al content marketing con poca fatica.
Un’altra possibilità? Utilizzare l’analisi che abbiamo fatto nel passaggio precedente. Si tratta di trovare quei contenuti ai quali possiamo dare una “rinfrescata”. Quasi certamente all’interno di ogni blog di una struttura ricettiva c’è un articolo su un evento che si ripete annualmente, con riferimenti a edizioni passate. Prendiamolo ed aggiorniamolo: con poco sforzo daremo ai nostri lettori una informazione utile, ravvivando un post altrimenti inutilizzato. Questa operazione si può mettere in pratica anche con altre tipologie di contenuto, basta che queste si prestino all’aggiornamento. Per esempio, nuovi percorsi e sentieri, aperture di luoghi di interesse, ecc.
Infine, a distanza di tempo, possiamo benissimo pensare di condividere nuovamente qualcosa che abbiamo già fatto. Le persone non hanno la memoria così lunga, specialmente sul web. Inoltre, potrebbero semplicemente non averlo visto la prima volta che lo promuovevamo.
E si riparte!
Le nostre attività di content marketing non devono fermarsi mai. E mentre si producono contenuti ci verranno in mente altre idee per ulteriori attività di questo tipo.
È una cosa assolutamente naturale: più produci contenuti e più trovi spunti.
Ci si potrebbe anche render conto di avere un secondo cliente tipo al quale parlare: non resta altro da fare che ricominciare con questo ciclo di operatività!
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