In un mercato competitivo come quello dell’ospitalità risulta ogni giorno più difficile risaltare rispetto alla concorrenza. Anche perché quest’ultima non è solo rappresentata da altri hotel della nostra zona, ma anche da OTA, portali e meta motori. Il web è letteralmente invaso da proposte di soggiorno, offerte, pacchetti vacanze ed alberghi in cerca di un posto al sole. Ma come riuscire ad emergere in una situazione così complicata ed affollata? Il remarketing viene decisamente in nostro soccorso!
Prima di entrare nei dettagli, però, facciamo un piccolo passo indietro: sai che cos’è il remarketing? Se la risposta fosse no, prima di proseguire, ti invitiamo a leggere questo articolo, dove spieghiamo in modo approfondito di che cosa si tratti e quali siano i vantaggi principali.
Che cosa significa per un hotel fare remarketing?
Si tratta di una domanda differente dal più classico “che cos’è il remarketing”. Infatti, dobbiamo pensare a questa tecnica con l’ottica della struttura ricettiva, comprendendo i comportamenti degli utenti in cerca di una vacanza. Solo avendo piena coscienza della situazione saremo in grado di operare nel modo più corretto.
Semplificando, il remarketing è una strategia che ci permette di entrare nuovamente in contatto con i visitatori che hanno visitato una o più pagine del nostro sito e che le hanno abbandonate prima di prenotare. Con il remarketing avremo modo di ricordare al potenziale ospite della nostra presenza on-line, invitandolo a visitarci di nuovo.
È stata una spiegazione sufficiente? Facciamo un passo ulteriore e proviamo ad entrare nella mente dell’utente. Egli sta cercando una sistemazione su una OTA o su Google. Visita il nostro sito e lo abbandona senza prenotare. Questo significa che siamo stati in grado di attirare la sua attenzione, ma non lo abbiamo aiutato nel finalizzare la prenotazione.
Infatti, se un visitatore è arrivato sul nostro sito dai motori di ricerca, le possibilità che prenoti subito sono decisamente scarse. Questo accade perché è ormai quasi la prassi che un utente visiti anche altri siti prima di decidere dove soggiornare. Ma così c’è il rischio che non si imbatta più in noi. È qui che si capisce come le chances che l’utente torni siano decisamente poche senza far entrare in gioco le strategie di remarketing.
Allora, come possiamo sfruttare il remarketing per incrementare le nostre prenotazioni dirette?
Ci sono numerosi programmi che ci permettono di sfruttare questa strategia. I più famosi sono certamente Google e Facebook, con le loro piattaforme pay per click.
Il remarketing ci permetterà di comparire su un sito della rete Display di Google (sono oltre due milioni) o nel feed di Facebook la prossima volta che l’utente naviga tramite il proprio computer o smartphone. In questo modo resteremo nella sua testa in modo costante. Tant’è che questa specifica situazione in America viene definita proprio “top of mind“.
Così facendo, ci assicureremo con un costo decisamente contenuto (ricordiamoci che si paga solo al click sul banner), una grande visibilità, che aumenterà notevolmente le nostre opportunità di disintermediazione.
Alcuni consigli per migliorare le nostre campagne remarketing
1) Non mostriamo i nostri annunci a coloro che hanno già prenotato. È davvero semplice escludere dai nostri elenchi questi utenti, che altrimenti annoieremmo senza motivo: perché non farlo! Mostriamo, invece, il messaggio giusto alle persone giuste: coloro che hanno visitato il sito, senza completare le operazioni di prenotazione.
2) Creiamo più liste di remarketing. Differenziamo, ad esempio, per pagine viste: in questo modo potremo veicolare un messaggio mirato ad un utente che ha visionato un’offerta sul trekking, piuttosto che ad un altro, che ha visitato l’offerta per le famiglie.
3) Proponiamo offerte. Sfruttando quanto detto nel punto precedente, proponiamo offerte molto in target con il tipo di utente che stiamo andando ad intercettare: sarà molto più probabile invogliarlo a tornare sul nostro sito per prenotare.
4) Non esageriamo. Va bene rimanere nella testa del potenziale ospite, ma non bombardiamolo di comunicazioni. Per far ciò, possiamo limitare il numero di banner visti al giorno: 4 o 5 impressioni sono più che sufficienti.
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