È stato pubblicato pochi giorni fa un ricchissimo studio di Sojern riguardante lo stato del “Travel Advertising” in tutto il mondo.
Nelle prossime righe andremo a vedere ed analizzare alcuni dei risultati più interessanti di questo report, che potete scaricare integralmente a questo indirizzo.
Spesa pubblicitaria
Nel 2018, il mondo dei viaggi ha investito circa metà del budget a propria disposizione su piattaforme digital, lasciando al 16% la carta stampata e in percentuali ancor minori tutti gli altri canali.
Inoltre, due intervistati su tre hanno affermato che prevederanno un ulteriore aumento dell’investimento nel digitale in questo 2019.
Rafforzamento del brand e risposte dirette
Alla domanda “Qual è il canale migliore per rafforzare la propria reputazione e per ottenere interazioni dirette dai potenziali ospiti?”, sono stati Facebook ed Instagram a dominare. Subito a seguire, il pay per click, con Google Ads su tutti.
Come si può notare dal grafico, i social stravincono per quanto riguarda la brand awareness, mentre il pay per click “recupera” per quanto riguarda il ricevere interazioni e risposte dirette.
Al terzo posto si assesta il video, un mezzo in costante crescita in questi ultimi anni.
Dove sono più efficaci Facebook ed Instagram
Ma a cosa servono esattamente Facebook ed Instagram?
Secondo il report, questi canali sono efficaci nell’intercettare nuovo pubblico potenziale e, come vedevamo prima, per rafforzare l’immagine del proprio marchio. La risposta “portare prenotazioni dirette”, invece, si trova ben distante dalle prime posizioni. Segno che queste piattaforme non sono ancora del tutto mature per questo scopo.
Infatti, anche noi le avevamo posizionate in un passaggio abbastanza lontano dalla prenotazione, in un ipotetico percorso utente. Per approfondire questo argomento, vi rimandiamo al relativo articolo “Il funnel di vendita di un Hotel: dalla scoperta alla prenotazione“.
Instagram, per via della sua natura con al centro foto e video, è anche utilizzato per mostrare le strutture ricettive e le esperienze di viaggio che gli utenti potrebbero vivere.
Uno sguardo al futuro
Il report di Sojern prova anche ad immaginare cosa ci aspetterà nei prossimi anni. Soprattutto, lo fa chiedendo quale sarà l’elemento in grado di rivoluzionare il travel marketing.
La risposta più gettonata è stata la realtà aumentata/realtà virtuale, seguita dai dati in real time sul pubblico e dall’arrivo della voice search e degli smart speaker.
Abbiamo provato ad ipotizzare come questi tre elementi potrebbero andare ad impattare sul web marketing di una struttura ricettiva.
Realtà aumentata
La realtà aumentata potrebbe permettere ad un potenziale ospite di testare, comodamente da casa sua, l’esperienza che andrebbe poi a vivere successivamente, viaggiando.
Gli hotel più bravi nell’utilizzo di questo tipo di tecnologia, sviluppo e diffusione, otterrebbero un vantaggio significativo.
Dati in tempo reale sul pubblico
Questo, invece, potrebbe avere un impatto maggiore su social e pay per click. Per esempio, nel caso la nostra struttura si trovasse nei pressi di un aeroporto e se fossimo in grado di avere notizie in tempo reale sui voli cancellati, potremmo far attivare automaticamente pubblicità mirate a chi è rimasto a terra.
Le applicazioni di questo tipo potrebbero essere molte. La differenza, come sempre, la farebbe la disponibilità e l’attendibilità di queste fonti di dati real time.
Voice search e Smart speaker
Questo terzo punto è più vicino di quanto si possa immaginare, soprattutto dall’altra parte dell’oceano.
Le ricerche vocali, sia eseguite tramite gli assistenti da smartphone (Siri, Google, ecc), che da smart speaker (Amazon Alexa, Google Home) sono in enorme crescita.
Che si tratti di effettuare una prenotazione direttamente con la voce o che si tratti solo di una ricerca generica, occorrerà farsi trovare pronti a questo imminente cambio di paradigma, specialmente nelle nuove generazioni.
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