“Entro 2020, il 50% di tutte le ricerche sarà condotto via voce”.
Questa affermazione, diventata ormai famosa, è stata fatta nel 2014 da Andrew Ng, allora Capo Scienziato presso Baidu.
Una predizione che a lungo è sembrata una speculazione poco realistica.
E invece, a confermare questo trend in atto è arrivata una novità che riguarda proprio il mondo alberghiero.
Come vi avevamo già comunicato in questo articolo passato, Google ha infatti annunciato che ora le persone possono prenotare le camere d’albergo su smartphone Android e iOS tramite Google Assistant, l’app di assistenza di Google che si basa sul riconoscimento vocale.
Sul blog di Google si può infatti leggere:
“Se hai in mente un hotel, l’Assistente può aiutarti a prenotare una stanza tramite una rapida conversazione sul tuo telefono. Potresti dire: “Ehy Google, vorrei prenotare l’Hotel Cambria a New York il 12 gennaio” per visualizzare la disponibilità, le diverse opzioni di prezzo e quindi prenotare facilmente una camera utilizzando le tue credenziali Google Pay esistenti.”
Al momento, solo gli utenti di lingua inglese negli Stati Uniti possono prenotare una stanza utilizzando l’Assistente di Google. È comunque ovvio che una notizia come questa, insieme ai dati sulle ricerche vocali, non può essere ignorata, perché è destinata a influenzare e modificare il mercato delle prenotazioni online.
Vediamo allora di capire meglio di cosa stiamo parlando e come le strutture ricettive possono rispondere a questa notizia.
Come funziona la prenotazione di un hotel tramite Google Assistant?
Effettuare una prenotazione semplicemente parlando con l’Assistente di Google è facile.
Come abbiamo già visto nell’esempio fornito dal motore di ricerca, basta una semplice frase in cui, dopo il famoso “Hey Google”, si indichino il nome dell’hotel, la città e le date del soggiorno. Ad esempio: “Hey Google, voglio prenotare una stanza all’Hotel X di Roma il 13 maggio”.
Google mostrerà quindi le disponibilità e i prezzi dell’Hotel per le date indicate e l’utente potrà prenotare usando le proprie credenziali Google Pay. In questo modo, Google evita di fare inserire le informazioni sulla carta di credito all’utente: uno step, questo, che nel processo di prenotazione causa un altissimo tasso di abbandono.
Una volta completata l’operazione, l’Assistente Google fornisce una panoramica con i dettagli della prenotazione. In seguito, l’utente riceve una mail di conferma dall’hotel e una breve e-mail da Google con le informazioni sulla sua prenotazione.
Come collegare il proprio Booking Engine a Google Assistant?
Attualmente, gli albergatori possono collegare il proprio canale di prenotazione diretta a Google Assistant tramite il sistema “Book On Google”.
Per farlo, è necessario avere un booking integrato con questa piattaforma.
Ci si deve cioè affidare a un provider riconosciuto da Google e abilitato sia per le campagne Hotel Ads sia per Book on Google.
A questa pagina trovate l’elenco completo dei partner.
Cos’è Book On Google?
Book On Google (BoG) rappresenta lo sforzo di Google per migliorare l’esperienza dell’utente durante la ricerca e la prenotazione di voli e hotel. Questo sistema permette infatti agli utenti di completare una prenotazione senza dover lasciare Google: senza, cioè, essere reindirizzati su altre pagine web o OTA.
Lanciato negli Stati Uniti a fine 2015, nel Regno Unito nel 2016 e disponibile nella maggior parte dei paesi europei dal 2018, Book On Google rende più facile per gli utenti prenotare online, attraverso un sito ospitato da Google progettato per ridurre criticità e abbandoni.
Tutte le prenotazioni, anche quelle vocali, sono gestite dai booking engine dei vari partner di Google già connessi a Book on Google.
Per concludere
Gli assistenti digitali come Google Assistant sono destinati a determinare un cambiamento importante nel comportamento degli utenti.
Sempre più clienti inizieranno ad accorgersi della facilità con cui si può prenotare una stanza usando l’assistente vocale e, così, in futuro sempre più prenotazioni verranno compiute in questo modo.
Non si sa quando questo cambiamento diventerà definitivo. Che sia nel 2020 o qualche anno dopo non importa. Ciò che importa è che questo cambiamento è ormai in corso, ed è importante per tutti gli albergatori prenderne atto e agire in modo da essere pronti a rispondere alle nuove esigenze.
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