Nei nostri articoli abbiamo spesso promosso l’utilizzo di un blog come forma di content marketing da parte di hotel e strutture ricettive, mostrandone i numerosi pregi.
Tuttavia, in molte occasioni ci è stata fatta una obiezione, decisamente pertinente: quando otterrò risultati significativi?
Si tratta di un quesito lecito e dalla risposta non per forza certa. Proviamo, comunque, ad approfondire l’argomento nelle prossime righe.
Per questa analisi ci aiuteremo con alcune statistiche tratte da uno studio di Neil Patel, un rinomato marketer americano, che deve molto del suo successo proprio ai contenuti ed, in particolare, alle attività di blogging. E proprio nel suo blog, ha recentemente pubblicato un articolo in cui ha raccolto dati e statistiche da aziende che da almeno 8 anni puntano sul blog.
Il blog come primo canale di acquisizione
Neil ha pubblicato un’infinità di informazioni e grafici. Proviamo a sintetizzare quelle che per noi possono essere più interessanti. La prima parla di come i blog, nel corso degli anni, siano stati sempre più importanti nell’acquisire il primo contatto con un nuovo potenziale cliente, poi divenuto tale.
In questi primi mesi del 2019 ben il 24% dei clienti è stato trovato proprio con il blog. Uno su quattro non è tanto male, no?
I lettori dei blog hanno tassi di conversione più elevati
In un’altra analisi, Neil Patel ha valutato i tassi di conversione dei blog, ovvero la percentuale di persone che da lettore poi è diventata cliente.
Come si può vedere dal grafico, gli utenti che hanno letto il blog durante il loro percorso, sono diventati più facilmente dei clienti. Per la precisione, il tasso di conversione è salito addirittura del 74%! Questo perché il blog li ha fidelizzati ed informati nel tempo.
Ma come trasformare i lettori del blog in ospiti?
Insomma, visto che i lettori del blog sono più propensi a diventare clienti, ci dev’essere un modo per facilitare questa operazione.
Le strade più efficaci si sono dimostrate essere la spesso bistrattata newsletter ed il remarketing. Si tratta di due attività diverse tra loro, ma con in comune il fatto di interagire più volte con il potenziale cliente nel corso del tempo.
Inoltre, spesso i risultati migliori si ottengono utilizzando entrambe le strategie in sinergia tra loro. È assai probabile che un utente sia arrivato sul blog una prima volta, sia tornato in un secondo momento da una campagna di remarketing e, convinto dalla bontà dei contenuti, si sia iscritto alla lista newsletter, che lo ha continuato a nutrire di informazioni utili nelle settimane a venire.
Non c’è da stupirsi, quindi, che questi due siano risultati i mezzi di maggior successo. E, va notato, che hanno portato a più frutti delle offerte speciali. Segno che la qualità dei contenuti e l’autorevolezza scaturita da essi, porti ad un esito più favorevole rispetto al combattere sul prezzo più basso!
E quanto tempo c’è voluto?
Finalmente, proviamo a dare una risposta alla prima domanda che ci eravamo posti. Ovvero, quanta pazienza ci occorre?
La risposta che si può dare è “abbastanza“. Perché la media di questi ultimi anni ci parla di 3,15 accessi medi al blog prima che un visitatore si sia trasformato in cliente.
Analogamente, il tempo medio è di circa due settimane tra il primo accesso e la decisione finale.
Insomma… Vale la pena avere pazienza e produrre contenuti?
Per noi la risposta è certamente “Sì“. Ma a patto che dietro ci sia un progetto ben studiato e che prosegua nel tempo.
Per quanto già aprire un blog possa costare tempo e fatica, spesso la cosa più difficile è continuare a pubblicare andando avanti con i mesi. Però, come dimostrato da questo interessantissimo studio, è proprio con il tempo che si andranno a raccogliere i risultati.
Infatti, la costanza di pubblicare molti articoli farà sì che i lettori tenderanno a fidelizzarsi sempre più. E, dato che per essere davvero convinti devono leggere almeno 3 articoli nell’arco di un paio di settimane, è necessario scrivere ed aver scritto un sostanzioso numero di articoli, che possano soddisfarlo. Inoltre, è bene continuare a nutrirlo nel tempo, magari con newsletter, o intercettarlo tramite campagne di remarketing. Perché un utente che già conosce il marchio e che ha già percepito la sua autorevolezza ed affidabilità sarà più propenso a leggere e fidarsi, per poi andare così a prenotare.
Ovviamente, questo concetto si può espandere a tutte le strategie di content marketing che si possono attivare, che possono spaziare dai social, ai video: la pazienza e la costanza in questo genere di attività resta un elemento fondamentale per la sua buona riuscita.
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