È giusto per una struttura ricettiva effettuare campagne a pagamento sul proprio nome?
In effetti, una domanda che spesso ci viene posta è: “Ma se sono già posizionato su Google con le parole chiave relative al nome del mio hotel, perché devo anche spendere soldi su Google Ads?”.
C’è chi sostiene sia solo uno spreco di denaro. Ma forse non è così.
Oggi proviamo a dare una risposta, basandoci su un esperimento di PPC Hero. In questo studio sono stati analizzati i risultati di traffico ed entrate prima e dopo la sospensione delle campagne di Brand Protection. Vediamo com’è andata!
Google Ads, Bing Ads e campagne Brand in pausa
In questo esperimento, le campagne di protezione del marchio sono state messe in pausa per 4 settimane. Sono rimaste aperte, così come lo erano già, quelle “non-brand”. Per queste ultime si trattava principalmente di campagne su Rete Ricerca.
Questi sono i risultati, divisi per fonte di traffico, del confronto pre e post messa in pausa delle campagne di protezione Brand.
Guardando i dati ci si accorge subito di come le entrate da attività di Pay per Click (“Paid Search”) siano calate del 52%, mentre quelle derivanti dal traffico organico dei motori di ricerca (“Organic Search”) siano salite del 12%.
Insomma, il traffico organico non è riuscito a compensare il gap delle mancate visite derivate dall’advertising. Di conseguenza, le entrate sono state molte meno.
Questo accade perché si ottiene una maggior rilevanza quando annunci a pagamento e gratuiti compaiono nella solita pagina dei risultati di ricerca. Soprattutto, l’avere un annuncio completamente personalizzato, comprensivo di estensioni, accresce l’autorevolezza e, anche più banalmente, lo spazio occupato sullo schermo.
Inoltre, una buona fetta degli utenti non è in grado di distinguere un annuncio a pagamento rispetto a quello organico. Alcune persone, meno smaliziate, hanno così cliccato sugli annunci a pagamento di qualche intermediario, finalizzando la prenotazione su quelle piattaforme, anziché sul sito ufficiale.
Traffico organico vs traffico a pagamento
Un confronto simile, da Google Analytics, ha paragonato il traffico proveniente da Google: traffico organico (gratis) contro traffico Google Ads (a pagamento).
Nel solito lasso di tempo, Google organico ha portato il 21% del traffico ed il 15% di vendite in più. Invece, il venduto derivante da Google Ads è stato del 50% in meno. Combinando insieme i due valori, la perdita è stata del 21%!
Stessa cosa per Bing: traffico organico a confronto con quello di Bing Ads.
Il traffico organico di Bing è salito del 25%, mentre il revenue del 5%. Ma le entrate da Pay per Click sono state addirittura il 63% in meno. Sommando i numeri, il dato è anche peggiore rispetto a Google: -42% di revenue complessivo.
Entrate mensili
È stato preso in analisi anche il venduto del 2018, diviso mese per mese. È risultato sempre più alto rispetto all’anno passato, eccezion fatta per agosto, dove le famigerate campagne sul marchio non erano attive.
Quindi… Dobbiamo attivare delle campagne di protezione Brand?
La risposta è, senza dubbio, sì! E i numeri ce lo dimostrano ancora una volta in più.
Infatti, mantenere attive campagne Pay per Click sul proprio marchio porta ad un maggior numero di entrate complessive. Mentre il solo traffico organico non riesce da solo a compensare la perdita di visibilità data da eventuali campagne Brand non attive, con conseguente calo delle prenotazioni.
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