Negli anni hai collezionato interi elenchi di indirizzi e numeri di telefono dei tuoi clienti, dimenticandoti di raccogliere anche le loro mail?
Google ha deciso di darti una mano! Adesso, infatti, è possibile fare campagne remarketing con Google Ads (l’ex Google AdWords) partendo da elenchi di numeri di telefono ed indirizzi di casa.
Si tratta di un aggiornamento davvero interessante, perché aumenta significativamente le nostre possibilità di raggiungere un nostro vecchio cliente. Questo anche nel caso che avessimo già inserito la sua e-mail nei nostri elenchi, perché non tutti navigano da loggati con il loro account Google.
Vediamo più dettagliatamente i vantaggi di questa introduzione e come metterla in pratica.
Elenchi dei segmenti di pubblico personalizzati
Innanzitutto, facciamo un breve riepilogo sui segmenti di pubblico personalizzati in Google Ads.
Si tratta di una funzionalità molto utile, che ci permette di caricare elenchi di contatti (prima solo e-mail e da adesso numeri di telefono e indirizzi postali). Il sistema li interpreterà e li potrà utilizzare in due modi: il primo, sicuramente il più semplice ed efficace è prenderli per farci creare apposite campagne remarketing. L’altra possibilità che ci viene fornita è la creazione delle cosiddette “Lookalike audience”, ovvero la creazione di elenchi di persone dalle caratteristiche simili, su cui mirare i nostri sforzi pubblicitari.
Per approfondire gli argomenti remarketing ed utenti simili, rimandiamo ai nostri due articoli specifici: “Che cos’è il remarketing e come funziona” e “Lookalike Audience per Facebook Ads e Google Ads: come funzionano e perché usarle”.
L’annuncio di Google
A dicembre 2017 Google Ads ha ufficialmente introdotto questa novità (qua si trovano maggiori informazioni), aggiungendo i seguenti schema e spiegazioni.
“Nome ed indirizzo costituiscono una chiave univoca per Google. Dopo che avrai caricato i tuoi elenchi di clienti, Google cercherà di trovare gli utenti corrispondenti, basandosi sui dati forniti ed incrociandoli con le chiavi presenti nei propri database. Se ci sarà un match, Google aggiungerà questa chiave all’elenco personalizzato.”
Come importare il nostro elenco in Google Ads
Importare gli elenchi per creare liste personalizzate è davvero semplice, soprattutto se si utilizza la nuova interfaccia di Google Ads.
Una volta all’interno dell’account occorre cliccare sull’icona fatta a chiave inglese che si trova in alto a destra e nel menù selezionare “Gestione segmenti di pubblico”.
All’interno di questa pagina troveremo tutti gli elenchi già esistenti. Per crearne uno nuovo sarà sufficiente cliccare sul tasto “+” in alto a sinistra e selezionare “+ Elenco clienti”.
Ci troveremo in una schermata come quella di seguito.
Qua potremo scaricare un modello dal quale partire: si tratta di un semplice file Excel, che scaricheremo ed andremo a compilare così come negli esempi che troveremo al suo interno. Una volta completata la stesura di questi elenchi, li potremo caricare e dare in pasto al sistema, affinché li elabori. Sarà sufficiente qualche ora per poter avere il nostro elenco popolato e pronto all’uso!
Come utilizzare al meglio gli elenchi personalizzati
Come già detto, le possibilità sono due: remarketing “puro” sugli utenti e pubblicità su utenti simili.
1) Remarketing
Il sistema genererà in poco tempo l’elenco di remarketing. Potremo così aggiungerlo alle nostre campagne esistenti, oppure crearne di nuove.
Sarà possibile utilizzare questo elenco personalizzato in tutte le proprietà di Google, incluse le campagne Search, Shopping, Display, YouTube e Gmail.
In particolar modo, potremmo veicolare su campagne Rete Ricerca e Display un messaggio molto più forte commercialmente, trattandosi di utenti che già sono stati nostri ospiti in passato e che già conoscono il nostro hotel.
2) Lookalike Audience
In automatico, poco tempo dopo la generazione della lista remarketing, Google Ads creerà anche una lista di utenti simili. Queste liste, però, al momento non sono utilizzabili nelle campagne di Rete Ricerca, ma solamente su Display, Gmail e YouTube. Si tratta in ogni caso di una possibilità da non sottovalutare: potrebbe davvero valer la pena di fare alcuni test e vederne i risultati.
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