Il sito web è il biglietto da visita più importante per una struttura ricettiva ed è di fatto il cuore di tutte le operazioni di web marketing, che devono necessariamente passare da questo strumento, visto che ci aiuta nel disintermediare dalle OTA. Per alcuni il sito, però, viene dato un po’ per scontato e non sempre è ottimizzato in tutti i suoi aspetti, specialmente quelli relativi all’esperienza che l’utente vive dal momento nel quale atterra, fino a quello in cui lo lascia.
A volte non ci si rende nemmeno conto di eventuali problemi e, anche quando ce ne si accorge, capita di affidarsi più all’opinione personale, piuttosto che ad un dato certo, per risolverli.
Per questi motivi, è importante utilizzare degli strumenti che possano permettere un’analisi approfondita, che ci mostri in maniera inequivocabile, grazie anche all’ausilio dei numeri, quali parti del sito non stanno rendendo come dovrebbero, oppure che ci permettano di testare tra due o più varianti, quale sia più profittevole per noi.
Vediamo, quindi, 3 strumenti davvero utili, ognuno con le sue particolarità, che possono migliorare sensibilmente l’analisi del nostro sito in più parti, permettendoci di migliorarne l’usabilità, la soddisfazione dell’utente e quindi il ritorno economico.
Non si tratta di software alternativi l’uno all’altro, ma complementari. Infatti, tutti hanno delle differenti peculiarità che li rendono utili e a volte addirittura indispensabili.
Hotjar
Hotjar è un software orientato al tracciamento e miglioramento dell’esperienza utente sul nostro sito web. Ci permette di rilevare dei dati di comportamento degli utenti del nostro sito tramite heatmap, videoregistrazioni, compilazioni di form e funnel di vendita.
E’ uno strumento davvero molto potente, che si può utilizzare, seppur con alcune limitazioni, anche nella versione gratuita. Infatti, anche nella versione free, tutte le funzionalità sono disponibili, ma limitate nel numero di utenti che verranno registrati e nella quantità di form ed heatmap che decideremo di analizzare.
Una volta registrati nel sito di Hotjar, otterremo un piccolo codice da inserire nel nostro sito: questo codice permetterà al software di tracciare tutti gli eventi ed i comportamenti utente.
Tramite l’interfaccia di Hotjar andremo a creare e definire quello che vogliamo tracciare. Vediamo meglio cosa è possibile fare.
1) Heatmaps: possiamo scegliere alcune pagine del nostro sito e monitorare le parti che catturano maggiormente l’attenzione degli utenti, tracciando dove cliccano e fino a dove la navigano.
2) Registrazioni: il sistema può addirittura registrare qualsiasi movimento del mouse o “tap” sullo smartphone, creando dei video che riproducono i comportamenti degli utenti che navigano all’interno del sito. Guardandole, possiamo capire se ci sono punti che risultano poco attraenti o, semplicemente, alcune pagine che vanno in errore.
3) Funnel: con una semplice impostazione, possiamo impostare il percorso di conversione ideale che dovrebbe svolgere un utente, ad esempio, per prenotare sul nostro booking. Questo strumento ci permette di capire se ci sono eventuali colli di bottiglia ed intervenire per migliorare i risultati.
4) Form: il software può tracciare i form presenti nel nostro sito, controllando quali campi non vengono riempiti, quali vengono spesso modificati e quali richiedono un maggior tempo di compilazione da parte dell’utente. Potremo così capire se sia il caso di togliere un campo o modificarlo, per migliorare l’esperienza dell’utente e conseguentemente la percentuale di compilazione dei form.
Google Optimize
Google Optimize è un nuovo tool di Google che permette di eseguire dei test sui siti web. Ci consente di testare e ottimizzare la user experience del nostro sito, tramite esperimenti denominati “A/B” e “multivariati“, per verificare quale versione ottiene i risultati migliori. In parole povere, se avessimo dei dubbi su una pagina, potremmo effettuare facilmente una piccola modifica e dividere il traffico: metà delle persone andranno sulla versione originale e l’altra metà su quella modificata. Dopo un breve periodo, il sistema ci dirà quale delle due versioni sta registrando i risultati migliori, per poi così decidere di rendere definitiva la versione “vincente.”
Per usare Google Optimize occorre avere un account Google da collegare a Google Analytics: il sistema, infatti, utilizzerà gli obiettivi e le entrate di Analytics per stabilire le performance delle due varianti.
Anche in questo caso, così come per Hotjar, occorrerà inserire una piccola porzione di codice per far sì che il sistema possa tracciare correttamente i suoi esperimenti.
Come fare un test con Google Optimize?
Attivare un esperimento con Google Optimize è decisamente più semplice di quanto si possa credere ed è davvero una operazione alla portata di tutti. Tuttavia, abbiamo pensato di creare una guida passo per passo, in formato PDF, per semplificarti il lavoro.
Trovi tutto spiegato, partendo dalla creazione dell’account ed arrivando al risultato finale.
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Google Analytics
Si tratta certamente del più conosciuto dei tre: è un servizio di Web analytics gratuito di Google che consente di analizzare delle dettagliate statistiche sui visitatori del nostro sito.
I motivi per i quali un hotel non può farne a meno sono davvero innumerevoli e non sono solamente legati all’user experience: vi rimandiamo al nostro articolo di approfondimento “Google Analytics per Hotel: perché utilizzarlo e come configurarlo” per maggiori dettagli.
Focalizzandoci, invece, sulle sue funzionalità relative all’usabilità del sito ed all’esperienza utente, Google Analytics offre delle sezioni appositamente studiate per analisi e miglioramenti.
Nella sezione “Comportamento” troviamo, infatti, alcuni interessanti report che possono farci capire alcuni comportamenti che effettuano gli utenti nel nostro sito: in “Contenuti del sito” possiamo analizzare il tempo di permanenza e la % di abbandono sulle pagine, per capire così se ci fossero pagine che portano spesso all’uscita dell’utente ed intervenire. In “Velocità del sito“, invece, troveremo dati sulla velocità di caricamento delle pagine del sito ed anche un report con suggerimenti per migliorare le performance. La velocità di caricamento del sito è un fattore fondamentale, sia a livello SEO, che proprio per favorire la navigazione. Sono moltissime le statistiche che ci dicono come ci sia una diretta relazione tra rapidità del sito e conversioni.
Anche su Analytics è possibile effettuare dei test A/B, così come su Google Optimize. Di fatto, Google Optimize è l’evoluzione di questa sezione di Analytics, resa di più semplice utilizzo e più approfondita nella reportistica. Pertanto, qualora si decidesse di iniziare con gli esperimenti, sicuramente è Optimize lo strumento che fa per noi.
In conclusione
Si tratta di tre tool molto utili, ognuno con una propria specializzazione, atta a migliorare l’esperienza utente sul nostro sito e conseguentemente le conversioni e prenotazioni. Per un’analisi completa occorre utilizzarli tutti, configurandoli e seguendoli costantemente.
Ovviamente esistono anche delle alternative valide a questi strumenti, simili sia nei costi che nei servizi, ma i tre di cui abbiamo parlato sono certamente i più conosciuti ed utilizzati nel settore. Inoltre, la loro interfaccia utente molto intuitiva li può rendere facilmente utilizzabili da chiunque.
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